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Appuntamento con il sole

Al mare o in montagna, ma anche in città, i consigli per scegliere e applicare correttamente i prodotti solari. E salvare pelle e abbronzatura

Per arrivare ben preparati all’appuntamento con il sole e continuare a goderselo giorno per giorno, può essere utile programmare una piccola tabella di marcia. L’abbronzatura sarà un successo, senza rischi.

L’ACQUISTO DEI PRODOTTI SOLARI
Ecco uno schema per scegliere il solare con il fattore di protezione più indicato in base al proprio tipo di pelle;
Protezione bassa 6-10 per chi ha la pelle scura
Protezione media 15-20-25 per fototipo medio
Protezione alta 30-50 per fototipo chiaro 
Protezione molto alta 50+ per chi è fotosensibile e per i bambini

Prima di partire per le vacanze, è consigliabile acquistare: 
• un prodotto solare ad alta protezione per i primi giorni di 
esposizione, scelto in base allo schema precedente; 
• un prodotto con una protezione ancora più alta (50+), da 
usare nelle zone a rischio: zigomi, naso, dorso dei piedi, decolletè; questa protezione è indispensabile per i bambini;
• un prodotto con uno schermo più basso da usare quando la pelle comincia a essere abbronzata;
• un prodotto doposole lenitivo e rigenerante da applicare dopo la doccia.
DA SAPERE
Attenzione: anche quando si è perfettamente abbronzati, non scendere mai sotto il fattore di protezione 6-10.

Prima della spiaggia
I prodotti solari si applicano a casa, prima di recarsi alla spiaggia. Sulla pelle pulita, prima di indossare il costume, va steso uno strato uniforme di prodotto, senza trascurare zone come le orecchie (anche dietro), il cuoio capelluto, l’incavo delle ascelle, i piedi. Il prodotto solare va lasciato asciugare perfettamente prima di vestirsi. Una volta in spiaggia, è bene ripetere l’operazione e ricordare di riapplicare il prodotto anche dopo ogni bagno e quando la pelle ha un’intensa traspirazione.
DA SAPERE
Se sulle zone più a rischio si applica un solare con un indice di protezione superiore, non c’è rischio di un’abbronzatura a macchie: basta sfumarlo con i polpastrelli delle dita e la tintarella sarà uniforme.

Le ore ok 
Inutile soffrire il caldo e rischiare scottature che, oltre alla pelle, rovinano le vacanze: le ore in cui esporsi al sole sono quelle del mattino fino alle 12 e del pomeriggio a partire dalle 16 (entrambi gli orari sono riferiti all’ora solare). Se ci si trova in spiaggia nelle ore critiche, meglio coprirsi con maglietta, pantaloni, cappello e occhiali da sole e ripararsi sotto l’ombrellone. 
DA SAPERE
Le ore pericolose sono quelle in cui il sole è perpendicolare alla terra, per cui il corpo non proietta l’ombra sulla sabbia. Le ore OK per esporsi sono quelle in cui la nostra ombra è più lunga di noi.

Il calendario delle esposizioni 
I dermatologi consigliano delle “microsedute” di abbronzatura: due esposizioni di venti minuti il primo giorno, tre esposizioni il secondo, per poi passare a quattro sedute di mezz’ora il terzo e proseguire sempre intervallando periodi sotto il sole a momenti sotto l’ombrellone o, meglio, a passeggiate all’ombra in pineta. Non bisogna credere che in questo modo l’abbronzatura tardi a comparire: semplicemente, si evita l’arrossamento della pelle e si passa direttamente al colorito abbronzato. 
DA SAPERE
Questa strategia di esposizione graduale è ideale anche nel caso di alcuni disturbi che traggono giovamento dai bagni di sole, come eczema, dermatiti atopiche, psoriasi. 

Primo colore, nuovi rischi
Quando compare l’abbronzatura, la melanina svolge un’azione protettiva dai raggi Uvb. Ma i raggi Uva passano anche attraverso la pelle più abbronzata, indebolendo le fibre che la mantengono elastica e mettendola a rischio di disidratazione, rughe, macchie e, peggio, di melanoma. Dunque, meglio continuare a evitare le ore più calde della giornata, applicare un prodotto protettivo e idratante, seppur con un filtro più basso, abbondare con il doposole.
DA SAPERE
L’abbronzatura raggiunge il suo culmine dopo circa 10 giorni di esposizione. A questo punto è inutile, oltre che controproducente, crogiolarsi intere giornate al sole. Basta un’ora al giorno per garantire uno splendido colore, senza rischiare neppure una ruga.

IN MONTAGNA
In montagna i raggi UV sono più intensi rispetto al livello del mare: la minore distanza dal sole, la pressione inferiore, la scarsa umidità e l’aria più limpida e priva di pulviscolo fanno sì che l’intensità delle radiazioni cresca del 12% - 13% ogni 1.000 metri di quota. Dunque, già dai 1.000 metri sono necessari, specie sulle parti più esposte come contorno occhi, labbra, naso e orecchie, solari a fattore molto alto che è meglio non diminuire neppure quando si è più abbronzati. Il prodotto va riapplicato spesso (ogni 2/3 ore) e in abbondanza. Importante: il doposole in montagna è, se possibile, ancora più indispensabile che al mare.

IN CITTÀ
L’idea che il sole in città sia innocuo, perché troppo debole per causare problemi alla pelle, è del tutto errata.Quotidianamente, a partire dai mesi primaverili, esponiamo invece la pelle agli effetti nocivi dei raggi UV ogni volta che usciamo di casa, anche solo per andare in ufficio o portare fuori il cane. L’American Academy of Dermatology ha inoltre evidenziato come lo smog e l’inquinamento delle città moltiplichino l’effetto nocivo dei raggi UV, agevolando la comparsa delle macchie scure sulla pelle. Anche se si sta al sole per periodi brevi e in ambienti “atipici”, bisogna perciò utilizzare comunque dei solari adeguati al proprio fototipo.

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