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Muoversi eco con la bici

Spostarsi sulle due ruote tutto l’anno? Non esistono più scuse per vivere in modo sostenibile anche in autunno

Tra caro gasolio e costi di manutenzione l’auto è diventata, sempre di più, un lusso. Perché allora non usare la bici per piccoli spostamenti in città, abbinando risparmio, attenzione all’ambiente e un po’ di sana attività fisica? La maggior parte degli spostamenti quotidiani, infatti, avviene su tratte inferiori ai 5 km, senza allontanarsi dal comune di residenza. Utilizzando la bici si possono risparmiare fino a 300 euro all’anno tra carburante e costi stimati di usura dell’auto, senza contare i benefici per l’ambiente. Se, poi, questo comportamento viene utilizzato anche per andare a fare la spesa o per spostarsi in centro per la sera, il risparmio è garantito.

Soluzioni per tutte le esigenze

Per fare un semplice pic-nic o se si prevede di fare la spesa, la soluzione arriva dalla Germania: è la comoda “shopper” con le ruote da agganciare al retro della bici (www.andersen-shopper.de) e poi portare con sé all’interno del supermercato. Tra le soluzioni più gettonate ci sono le borse sottosella, quelle laterali e le sacche posteriori da attaccare al portapacco. Sul mercato sono disponibili centinaia di soluzioni, per tutte le tasche (dai 20 ai 200 euro) e in tutti i materiali. Se utilizzate la vostra bici anche per scampagnate o gite il consiglio è di acquistare sacche espandibili e impermeabili. Per le uscite serali meglio affidarsi al classico cestino in cui appoggiare la borsetta. Per portare in sicurezza i vostri bimbi esistono pratici seggiolini, comode coperte impermeabili e parabrezza facili da montare e adatti ad ogni tipo di manubrio. Più cari (intorno a 300 euro), ma più pratici, i carrelli porta bimbi da agganciare con rimorchio alla bici. In Olanda, popolo di ciclisti, hanno inventato la bici-bus per portare i figli a scuola: otto set di pedali per i piccoli, la guida destinata ad un’autista, un supporto di motore elettrico per i tratti più impegnativi e una tenda per ripararsi nei giorni di pioggia… il gioco è fatto.

“Fa freddo? Prendo la macchina”

Questa è una delle scuse più diffuse tra chi sceglie l’auto anche per piccoli viaggi. Non dimentichiamo, però, che nel Nord Europa oltre il 50% degli spostamenti avviene in bicicletta mentre in Italia, il Paese del sole, non arriviamo al 5%. Questione di cultura e di… attrezzatura! Ecco, allora, qualche consiglio. Il problema più grande è rappresentato dalla pioggia. Grazie alla tecnologia, però, non ci sono più alibi. Nei negozi specializzati potete trovare dei teli antipioggia per riparare le borse o coprire il sellino durante le soste (8-15 euro). Vestitevi con un semplice impermeabile e per la testa, se siete fresche di “trucco e parrucco” e non volete utilizzare un cappello, ancora una volta i tedeschi ci vengono in aiuto: c’è il simpatico ombrello a bolla, da appoggiare sulle spalle lasciando le mani libere (www.myhub.it). Infine non dimenticate i guanti.



Qualche consiglio in nome della prudenza

• Rispettate la segnaletica e pedalate, ove possibile, sulle piste ciclabili

• Usate il campanello, quando necessario

• Di sera e con il buio, rendetevi visibili con luci e accessori catarifrangenti

• Segnalate le svolte con il braccio

• Rispettate pedoni e automobilisti

• Non parlate al cellulare, alla guida della bici si è comunque un autista



Condividere con il bike-sharing

In molte città italiane e del mondo, ormai, non ci sono davvero più scuse per non utilizzare le due ruote. Anche per chi non vuole affrontare la spesa di una bici o, semplicemente, non ha un luogo dove ricoverarla la sera, grazie al bike sharing può pensare ad un comodo noleggio. Condividere le biciclette è simbolo di mobilità sostenibile, di cultura dell’ambiente. I comuni che hanno già aderito al servizio propongono delle “stazioni” in vari punti della città dove è possibile prelevare e poi riposizionare la bici dopo l’utilizzo. In alcune città il servizio è gratis per un’ora, in altre anche per quattro o cinque. Per aderire alla “condivisione” è sufficiente, nella maggior parte dei casi, fare una semplice tessera nominale, coperta da assicurazione, con quote medie annue intorno ai 25 euro e la possibilità di ricaricarla se si sforano i minuti gratuiti di utilizzo del mezzo. Informatevi delle modalità, dei costi e dell’attivazione del bike sharing all’ufficio mobilità del vostro comune di residenza. Pensate che, nonostante le nostre città siano inquinate e spesso pedalare significhi fare pericolosi slalom tra le auto, gli studiosi hanno scoperto che i benefici superano i fattori di rischio e in alcuni Paesi le ore di bicicletta sono diventate una medicina prescritta dal medico.



Rispetto e sostenibilità, anche in ufficio

Otto ore, a volte anche di più. Sono quelle che ogni giorno passiamo al lavoro. Ecco qualche regola da mettere in pratica per un comportamento virtuoso che aiuterà a vivere eco anche in ufficio. Presta attenzione alla carta utilizzata: nella maggior parte dei casi è sufficiente archiviare virtualmente i documenti senza ricorrere alla stampa. Imposta il computer e le altre tecnologie che utilizzi per lavoro (tablet e telefonini ad esempio) sulla funzione di risparmio energetico. Ricorda, inoltre, che alcuni comportamenti scorretti per l’ambiente sono dannosi anche per la nostra salute: per esempio fai attenzione alle luci che rimangono accese quando i locali potrebbero essere illuminati naturalmente e privilegia la luce naturale del sole che è un vero taccasana e non appesantisce la vista.



Nel prossimo numero la rubrica “Vivere Eco” parlerà proprio di risparmio energetico in ambito lavorativo. Segnalaci spunti e riflessioni sull’argomento all’indirizzo di posta elettronica redazione@dmgroup.it: i suggerimenti più originali saranno pubblicati.

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